Pomezia, 31 marzo 2022

Il 31 Marzo scorso il gruppo frequentante il progetto “Recupero della Memoria storica” si è recato al sacrario delle Fosse Ardeatine per visitare il luogo dove, il 24 Marzo 1944, si svolse il crudele eccidio di 335 persone, di età compresa tra i 15 e i 75 anni, ad opera delle truppe di occupazione tedesche.
Giunti di fronte al cancello principale, si rimane affascinati dall’arte evocativa, e apparentemente astratta, che lo caratterizza, scelta dell’artista Mirko Basaldella per simboleggiare il dolore e la moltitudine delle vite che furono tragicamente coinvolte nel massacro: l’intreccio dei corpi ricorda il ben noto Guernica di Picasso.

Le diverse età delle vittime sono rappresentate nella statua posta all’ingresso, il complesso scultoreo, opera di Francesco Coccia, costituito da tre busti diversi raffiguranti le tre generazioni colpite. Nel piazzale principale siamo stati accolti dal Colonnello Sardone che ci ha fatto ripercorrere lo stesso tragitto compiuto dalle vittime, giungendo nella grotta dove si verificò la tragedia.L’atmosfera carica di emozione e intrisa di dolore avvolge l’ambiente, che mantiene strettamente in sé la memoria della sofferenza e il buio dell’orrore, interrotto solamente dalla luce che filtra attraverso le grandi voragini aperte in seguito allo scoppio della dinamite, fatta esplodere per nascondere l’accaduto.
Intento non riuscito, grazie alle testimonianze di preti e pastori del posto che hanno donato ai familiari delle vittime un luogo in cui piangere i loro cari.
Il percorso, che ha un andamento circolare, a richiamare il ciclo completo della vita, trova il suo culmine infatti con il cimitero, che presenta caratteristiche insolite: la fratellanza e la solidarietá umana superano le differenze religiose e sociali, unendo nel dolore famiglie ebree e cristiane. Entrando si percepisce la sacralità del luogo, accentuata dall’imponente monolite che sovrasta le sottostanti tombe, progettato appositamente per simulare la sofferenza provata dai condannati.
Esterno al percorso si trova il Museo, dove è possibile osservare reperti e documenti appartenenti all’epoca dell’occupazione tedesca, quali: le pistole con cui le SS uccisero i condannati all’interno delle Fosse, accessori e abiti nazisti, “Ordine del giorno”, emanato dal politico e diplomatico italiano Grandi, con il quale Mussolini venne deposto il 25 Luglio 1943, e altre riviste quotidiane.“Se ho lavorato, questo è dovuto unicamente alle convinzioni morali che ormai sono la spina dorsale di ogni mio agire, la convinzione che la vita va vissuta come una missione…
“Un uomo senza ideali non è un uomo, ed è doveroso sacrificare, quando è necessario, ogni cosa per questi ideali.”
(Pilo Albertelli)

“Non sfruttare la nostra morte e non dimenticare il perché siamo morti” (Tigrino Sabatini)
Vogliamo ringraziare per l’opportunità offertaci la prof.ssa Mondelli, promotrice di un progetto che, mai come in questo momento, è fondamentale per rafforzare in noi il concetto dell’importanza dello studio della storia e dell’attenzione alla Memoria, nell’ottica di un futuro migliore, senza odio né divisioni né guerre; il prof. Mancini, che ci accompagna in questo percorso, sollecitandoci alla riflessione e al dibattito; il dott. Armando Corradi, che ci ha portato la sua preziosa testimonianza, presente con noi sia a scuola che durante la visita; il colonnello Sardone, che con grande disponibilità ci ha guidato, emozionandoci con la sua illustrazione del Mausoleo in modo chiaro ed esaustivo.


Gli studenti e le studentesse del progetto Memoria Storica