Si può con pochi semplici elementi rendere visibile un prodigio?
I ragazzi del Pascal ci sono riusciti!
Una vaschetta rettangolare trasparente per pesciolini rossi;
un panno di feltro imbevuto di alcool isopropilico;
una lastra di alluminio verniciata di nero;
una cassetta di legno;
nastro isolante e nastro biadesivo a schiuma;
ghiaccio secco accuratamente maneggiato con guantoni di gomma
ed ecco realizzarsi la meraviglia: una camera a nebbia per rivelare tracce di raggi cosmici.
Questo sono riusciti a realizzare i ragazzi del Pascal, che sabato 18 maggio hanno partecipato all’Open Day, organizzato presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati.
Gli studenti Arcangeli Alessia, Babiuc Denis, Berti Lorenzo, Blasi Eleonora, Buzoi George, Cassano Andrea, Cernitu Christian, Hudiacov Denis, Ieva Mikael, Lentini Lorenzo, Paduano Manuele, Petrillo Pasquale, Raguseo Francesco, Ridolfi Yasmine, Rota Gianluca, Scafetta Lorenzo, Valentini Bianca, Valeri Giorgia, coordinati dalle prof.sse Brunetti, Ciammaruconi, Di Fazio e Moggi, hanno dato vita ad uno spettacolo affascinante e misterioso: centinaia di particelle alfa, elettroni e muoni si sono mostrate agli occhi dei numerosi ed esterrefatti visitatori dell’INFN. I ragazzi hanno mostrato e spiegato come si costruisce una camera a nebbia, uno strumento che, attraverso il vapore di alcool soprasaturo, permette di visualizzare le tracce, altrimenti invisibili, lasciate nel vapore stesso dal passaggio di raggi cosmici secondari che continuamente piovono sulla Terra provenienti dalle regioni più remote dell’universo.
Mentre si stava formando la nebbia, causata dal raffreddamento della camera messa a contatto con il ghiaccio secco, eravamo tutti con il fiato sospeso, ma all’apparire delle prime tracce l’emozione si è sciolta in un “oooh, guarda guarda, l’hai vista?”. E ne abbiamo viste tante di tracce: corte e larghe…quelle delle particelle alfa (provenienti dal decadimento del Radon presente in aria), sottili e zigzaganti…quelle degli elettroni, lunghe e rettilinee…quelle dei muoni.
Lo spettacolo, a limite della magia, è stato invece spiegato dai ragazzi in modo scientifico e razionale, appassionando spettatori di ogni fascia d’età e più o meno esperti di fisica; hanno spiegato che una camera a nebbia riesce a rivelare particelle perché il loro passaggio all’interno della camera crea strisce di condensazione del vapore sovrasaturo visibili che sono appunto le tracce… semplice no?
Ebbene i ragazzi hanno raggiunto il duplice obiettivo di rendere facile la comprensione della fisica e affascinare e invogliare al suo studio perché sono stati in grado di suscitare la meraviglia e lo stupore di fronte alle cose, che sono alla base di ogni conoscenza.
Si ringraziano il CENTRO FERMI e INFN-LNF per l’opportunità che ci è stata data.
Prof.ssa Adriana Ponziano (insegnante di lettere che ha subito il fascino della meraviglia della fisica)