Dal 10 al 17 ottobre, noi ragazzi del 2H (opzione italo inglese) abbiamo partecipato ad uno scambio culturale con Talange (Lorraine) assieme a 3 studentesse della VgC (Barbara Cervini, Giulia D'Albis, Laura Mari) e 1 studentessa della 2 B (Giulia Russotto).
La sera del mercoledì ci siamo riuniti di fronte alla scuola, in attesa dell’arrivo degli studenti francesi con cui avevamo parlato tutto il giorno tramite social network, venendo aggiornati sull’andamento del viaggio. All’arrivo dei ragazzi si sono subito innalzati i cartelloni di benvenuto e loro, nonostante fossero estremamente stanchi e reduci da un viaggio di circa venti ore, sono arrivati con il sorriso sulle labbra, sono stati prelevati e portati a casa per conoscere le famiglie ospitanti. Dall’11 i nostri corispondenti sono subito stati “catapultati” nella realtà di vita italiana e nei giorni successivi hanno avuto l’opportunità di vedere Roma e la sua arte, conosciuta in tutto il mondo.
Il giorno dopo il loro arrivo abbiamo visitato il museo Lavinium, facendo conoscere ai ragazzi la storia di Pomezia e il mito di fondazione di Enea, per poi recarci a scuola dove la Dirigente ha dato loro il benvenuto. Il venerdì e il sabato successivi sono stati dedicati alle visite della Roma Barocca, del Campidoglio, del Pantheon, del Colosseo e dei Fori, terminando poi con una visita molto interessante alle Terme di Caracalla (con l’utilizzo della tecnologia tridimensionale che ci ha mostrato una ricostruzione realistica di quello che era effettivamente l’ambiente delle terme a Roma).
La domenica è stata totalmente dedicata al Bike Tour che ci ha portato alle Catacombe di San Callisto attraversando Via Appia Antica, in cui noi ragazzi ci siamo divertiti e, tra risate e giochi con le biciclette, abbiamo legato con i nostri corrispondenti e in generale con tutto il gruppo. In una settimana di scambio non vi è stato un giorno in cui i ragazzi non avessero creato gruppi per far avere agli studenti francesi anche una visione a 360° della cultura gastronomica italiana.
Uno dei pochi giorni in cui avevamo mezza giornata libera da passare con i nostri corrispondenti, ci siamo organizzati e abbiamo portato i ragazzi a vedere il mare, passando del tempo anche a giocare nell’acqua, nonostante il freddo (ma quello era solo un fattore secondario: la prima cosa era il divertimento) e la cosa più bella era vedere come alcuni ragazzi, non avendo mai visto il mare, fossero incantati dalla visione che ci offre il mare di Torvaianica e Tor San Lorenzo. Abbiamo passato un altro pomeriggio in gruppo a girare nei centri commerciali, mentre ci divertivamo ad insegnare loro parole italiane o addirittura scioglilingua per poi essere loro alunni, imparando modi di dire francesi e frasi impossibili da dire nella loro lingua e divertendoci anche a vederli impazzire (e divertirsi) con la nostra pronuncia errata di alcune parole. Tra una visita e l’altra abbiamo anche passato due mezze giornate a scuola, preparando l’attività che sarà portata in Francia nella seconda parte dello scambio, che si terrà a Maggio: abbiamo fatto degli esercizi e dei giochi che riguardavano l’attività teatrale, dal momento che quando noi studenti italiani andremo lì, ci troveremo nel mezzo del Festival del Teatro di Talange. Durante la seconda mattinata passata a scuola ci siamo divertiti a giocare con l’immaginazione e con i suoni onomatopeici. Una volta finita la mattinata ci siamo poi recati al Parco Avventura di Torvaianica dove siamo stati divisi in due gruppi: un gruppo visitava la casa-famiglia mentre l’altro completava il Percorso Avventura, per poi scambiarsi le attività. L’ultimo giorno di visite guidate è stato presso gli Scavi di Ostia Antica, dove abbiamo fatto vedere ai ragazzi francesi l’antica forma delle Domus romane e delle tombe. Successivamente alla visita degli Scavi abbiamo portato i ragazzi a vedere l’Antico Borghetto di Ostia Antica, dove ci siamo messi a giocare in attesa dell’arrivo del pullman che ci avrebbe portati poi a Zoomarine. Lì abbiamo visto degli spettacoli unici, con l’opportunità di conoscere nuovi animali e di fare foto divertenti con foche, leoni marini, pappagalli e delfini.
Quella stessa sera del 16 ottobre si è poi tenuta la cena con tutti i partecipanti, compresi genitori e professori (che ringraziamo di cuore per la loro pazienza nei nostri confronti) e la Dirigente. La cena finale ha portato i ragazzi ad aprirsi completamente gli uni con gli altri scoprendo così che si erano creati legami affettivi molto forti e scoprendo anche che alcuni non volevano tornare a casa: volevano semplicemente rimanere qui, tra di noi. La serata si è conclusa con il saluto di alcuni genitori ai ragazzi che non avrebbero visto poi alla loro partenza, regali, abbracci e fiumi di lacrime!
La mattina seguente abbiamo poi salutato i ragazzi tutti commossi, ma con la prospettiva di rivederli poi a Maggio. Complessivamente, la prima parte dello scambio ha prodotto un risultato molto più che positivo, basti sapere che ancora oggi, a distanza di una settimana dalla loro partenza, siamo tutti in contatto gli uni con gli altri attraverso un gruppo, in cui ci mandiamo foto e scriviamo di come stanno andando le nostre giornate sia a scuola che a casa.
Le amicizie create in questo scambio sembrano essere legami molto forti e noi ragazzi del 2H, il giorno della loro partenza, siamo rimasti per quasi tutto il giorno in silenzio, facendo sentire a chi entrava nella classe la presenza di un alone di vera tristezza su di essa: persone sconvolte che fissavano il trucco colato dalle lacrime delle ragazze e visi macchiati dai pianti dei ragazzi. In fondo molti pensano che in una settimana non si possano creare dei legami così forti - e anche noi prima di iniziare lo scambio pensavamo la stessa identica cosa - per poi scoprire che basta convivere due giorni con una persona per fare amicizia, non importano le differenze di lingua o le difficoltà nella comprensione reciproca. Abbiamo condiviso molto con i ragazzi storie sulla loro città, sulla loro cultura e le loro feste, oltre che sulle loro abitudini culinarie, che abbiamo compreso essere molto più simili alle nostre di quanto pensassimo (tranne tagliare i bucatini all’amatriciana invece che arrotolarli con la forchetta)! Abbiamo lasciato andare i ragazzi con la promessa di sentirci sempre e di raccontare come stanno procedendo le nostre vite, in attesa di rivederli, si spera il più presto possibile.
Au revoir les amis, nous vous aimons et nous avons hâte de vous revoir.
Alessandra Camino e Classe 2H